Lo zoo di vetro

Mi pare di vederla: si arma di panno antistatico, quello che era in dotazione con il (suo!) televisore Lcd, “perché non riga” (e il sottofondo che ha creato sul ripiano di legno cos’è, un mosaico?).
Lo preme su tutti quegli animaletti indifesi e li rade al suolo. Vuole solo pulirli, esattamente come l’elefante in cristalleria voleva solo dare un’occhiata alla merce esposta.
Piano piano la mia collezione di swarowski si è trasformata in un ospedale da campo per animaletti vari: uno scoiattolo senza ghianda, un cane senza zampe, una stella marina senza punte, due gatti senza orecchie.11
E pensare che sto ancora piangendo la gambizzazione della ballerina della mia prima comunione:  una bellissima ragazza impegnata in un aggraziato e sensuale inchino, depositaria delle mie prime adolescenziali fantasie di sottomissione. E’ vero, per scusarsi mi ha regalato un piccolo busto classico in marmo bianco, ma che cazzo me ne faccio di un volto senza espressione e soprattutto privo di memoria?

Dovrei prendermi un part-time, e pulirmi casa da sola, prima che tutti i miei ricordi materiali vengano barbaramente uccisi.

Precedente Costume Successivo Al bar

5 commenti su “Lo zoo di vetro

  1. buongiorno! prima volta che entro e non ho potuto fare a meno di annotarmi la citazione di pessoa 🙂

    ok, non c’entra nulla con l’ultimo post, chiedo venia!

  2. grazie a te

    e piango sui tuoi cadaveri con dispiacere

    adoro gli animaletti che trasmettono la luce

    buon w-end

I commenti sono chiusi.